sabato 28 febbraio 2015

PARLIAMO DI... 
 KHALED HOSSEINI

Se vi incuriosisce il mondo islamico ma i libri di antropologia non fanno per voi, cosa c’è di meglio di un romanzo?  Voglio consigliarvi, a tal proposito uno degli autori più famosi per aver affrontato questo argomento, Khaled Hosseini.


Nato a Kabul nel 1965, si è trasferito con la famiglia negli Stati Uniti, dove, prima di dedicarsi alla scrittura  ha lavorato come medico. L’autore è inviato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e ha dato vita alla Khaled Hosseini Foundation, un ente non profit che fornisce assistenza umanitaria alla popolazione afghana. La sua città natale fa spesso da sfondo alle sue storie e, grazie alle bellissime descrizioni, non ci è difficile immaginare i colori e i profumi di quei luoghi. Hosseini ha scritto e pubblicato, per il momento, tre romanzi.


 “Il Cacciatore di Aquiloni”, del 2004, è diventato un eccezionale caso editoriale internazionale e nel 2007 anche un film, che ha registrato un successo incredibile. E’ la storia di Amir e Hassan, due bambini afghani ma di etnia diversa, cresciuti insieme e amici per la pelle, ai quali un triste evento sconvolgerà la vita per sempre. Come questo il primo romanzo racconta l’Afghanistan dal punto di vista maschile, il secondo lo fa dal punto di vista femminile.


 “Mille Splendidi Soli”, del 2007, racconta di due donne, Mariam e Laila, completamente diverse che la guerra farà incontrare legando per sempre i loro destini.


Il suo ultimo romanzo, uscito nel 2013, è”E l’eco rispose”, una storia più matura e complessa delle precedenti, anzi un collage di storie, culture e paesi diversi che si intrecciano avendo per filo conduttore la vita di Abdullah e di sua sorella Pari che si rincorreranno per tutto il romanzo. Le sue storie colpiscono nel profondo e non ti lasciano indifferente, tanto che non puoi fare a meno di affezionarti ai personaggi e sperare con loro. I suoi libri sono un’esaltazione dei luoghi e della cultura che descrive ma, al tempo stesso, la denuncia di un mondo devastato dalla guerra che cerca lentamente di riprendersi , dove si diventa grandi troppo presto; un mondo ancora troppo chiuso e arretrato, legato tradizioni violente e inutili che sarebbe meglio abbandonare.

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