venerdì 20 febbraio 2015

RECENSIONE
STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI di MARKUS ZUSAK


Edito Frassinelli
Prezzo di copertina euro 16,90

TRAMA: È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda.


"Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito. Pubblicato precedentemente con il titolo "La Bambina che salvava i Libri", è uscita l'anno scorso questa nuova edizione con il titolo del film e con il quale tutti hanno scoperto questo piccolo capolavoro. Io ho visto il film appena uscito e mi è piaciuto talmente tanto che non ho potuto fare a meno di leggere il libro. Purtroppo, anche se lo avevo recuperato in e-book, è un libro che a mio parere va letto su carta e quindi ho abbandonato la lettura aspettando di poterlo comprare cartaceo. L'occasione è arrivata questo Natale quando ho vinto il give away di Spiccycullen (una booktuber simpaticissima che ringrazio e di cui vi lascio il link al canale sotto) e me lo sono fatto mandare da lei. L'ho letto a cavallo tra gennaio e febbraio, in occasione della Giornata della Memoria, ma ho fatto lo sbaglio di sottovalutarlo: io lo ritenevo un libro leggero, che si parlava di argomenti forti ma lo faceva in modo quasi celato. Questa è l'impressione che ho avuto dal film, mentre il libro l'ho trovato molto più pesante, soprattutto per quanto riguarda l'argomento Ebrei (nel film, se non ricordo male, mancano le scene delle "sfilate" che facevano fare a questi poveretti prima che arrivassero al campo di concentramento vicino). Per questo ci ho messo più del previsto a leggerlo e faccio anche fatica a recensirlo. Il libro scorre benissimo grazie allo stile semplice ma, allo stesso tempo, ricercato e mai banale; la storia è davvero meravigliosa e tocca, oltre che i temi della guerra e del nazismo, l'amicizia, l'amore in varie forme, la crescita, il passaggio dalla fanciullezza alla pubertà in un omento difficile della storia e soprattutto ci fa vedere come nemmeno i tedeschi se la passassero proprio bene, a dispetto delle promesse di Hitler. La particolarità e l'originalità di questa storia sta nella scelta della narratrice, che è anche la protagonista principale non solo del romanzo ma di tutto il periodo, che ci racconta la storia come narratore onnisciente e ci anticipa anche parecchi eventi, facendoci "spoiler" e giustificandosi dicendo che, visto che lei ne era al corrente, non vede perché non dovremmo saperlo pure noi. Piccola curiosità, di cui mi sono accorta solo alla fine del libro, è che il romanzo è diviso in dieci parti più un prologo e un epilogo e le prime nove parti sono intitolate con il nome dei nove libri che Liesel ruba durante il corso della sua carriera di "ladra di libri", mentre l'ultima parte è intitolata "La ladra di libri", che non è altro che il titolo originale del romanzo, cioè "The Book Thief".


"Sono queste le cose che non saprò mai, ne mai comprenderò: di che cosa sono capaci gli esseri umani."



Canale di Spiccicullen: https://www.youtube.com/user/spiccycullen

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